Una considerevole percentuale di italiani ha nella propria abitazione una caldaia poco funzionale , inoltre spesso si tratta di modelli piuttosto vecchi e che hanno un alto consumo, costituendo così una spesa alquanto esosa e non adeguata alle possibilità economiche di un nucleo familiare.

Vi trovate anche voi in tali condizioni? Allora è proprio giunto il momento di dover pensare a un cambio di caldaia.

Successivamente vedrete illustrati i vari segni che indicano i motivi per cui bisogna cambiare la caldaia. Come troverete pure le diverse soluzioni maggiormente valide, per attuare una sostituzione conveniente.

Quando cambiare la caldaia ?

Per quanto concerne i generatori di calore non hanno alcuna scadenza. Pertanto possono funzionare perfettamente anche per molti anni, senza manifestare dei particolari problemi.

Certamente più trascorre il tempo e più la tecnologia diventa superata. In tal caso la caldaia che avete in casa potrebbe risultare inefficace, dunque non più valida come lo era appena comprata.

Quindi quando è il momento appropriato per provvedere a sostituire la vostra caldaia, con dei modelli maggiormente d’avanguardia?

Indubbiamente quando, in circostanze con rotture oppure guasti, la scelta di riparare la caldaia non corrisponde a quella giusta. Oltre a non convenire assolutamente, dal punto di vista economico.

Pertanto tra le soluzioni ideali troviamo:

Ottenere un risparmio concreto dal punto di vista energetico, potendo conseguentemente usufruire di un costo minore collegato alla bolletta

Beneficiare di fonti energetiche alternative e rinnovabili, abbassando così le emissioni attinenti l’inquinamento. In modo da mostrare un pieno rispetto nei confronti dell’ambiente

Avere un miglioramento della classe energetica sia dell’impianto che della casa, avendo di conseguenza un aumento della valutazione di mercato dell’immobile in questione

Riuscire a liberarsi dei costi associati alla manutenzione straordinaria di una caldaia eccessivamente datata, ancor più se sono diventati molto più cari.

Quale genere di caldaia scegliere, quando è necessario cambiarla

Esattamente dal 26 settembre del 2015 le classiche caldaie non si possono più produrre.

Ne consegue che l’installazione di caldaie non a condensazione si può svolgere unicamente in casi particolari.

I tradizionali generatori sono stati cambiati da una tipologia di caldaia a condensazione. Quest’ultima risulta essere molto più efficace, con un rendimento soddisfacente e un’importante sensibilità mostrata verso l’ambiente.

Un aspetto fondamentale da considerare è che nella caldaia a condensazione il calore quiescente posto nei fumi di scarico, non va a disperdersi nell’immediato nell’ambiente.

Infatti viene prima recuperato e poi usato per riscaldare l’acqua mandata al mezzo di distribuzione.

Tale processo permette di diminuire i consumi e le emissioni a livello inquinante. Ottenendo in questo modo una forma di risparmio notevole.

 

Cambiare la caldaia e le relative detrazioni fiscali

 

Quando si sostituisce una caldaia si effettua un vero e proprio investimento, non soltanto per quanto riguarda il risparmio energetico.

I prezzi possono differenziarsi in base al modello, alla sua potenza e alle peculiarità del generatore.

Ovviamente optando per un tipo più efficiente, la forma di risparmio risulterà senza alcun dubbio maggiore.

La sostituzione della caldaia rientra in quegli interventi di riqualificazione energetica, per i quali si può fare richiesta di detrazione del 65%.

Pertanto grazie al rimborso di oltre la metà della spesa, associato al risparmio della bolletta, vi consentirà un ammortizzamento dell’investimento in un lasso di tempo alquanto contenuto.

Infine se preferite propendere verso l’eliminazione del vecchio generatore, installando una nuova caldaia che possa generare energia termica da fonti rinnovabili, potete optare per le agevolazioni del Conto Termico.

Difatti quest’ultimo è previsto appunto per quella tipologia di caldaia definita a biomassa.

Sarà stesso il GSE ad accreditarvi un contributo variabile, in base al tipo d’impianto scelto.